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Recensione: LA FIORAIA DEL GIAMBELLINO di Rosa Teruzzi

Buongiorno lettori,
eccomi tornare qui tra le pagine tutte italiane di Italians Do It Better - Books Edition con una tua recensione. Oggi vi parlerò del secondo libro di una serie che sto amando molto, La fioraia del Giambellino di Rosa Teruzzi


Titolo: La fioraia del Giambellino
Autore: Rosa Teruzzi
Editore: Sonzogno
Pagine: 169
Prezzo: €9,99 (ebook); €14,00
Data di pubblicazione: 18 maggio 2017


Trama. Avvicinandosi il tanto atteso giorno delle nozze, Manuela, ragazza milanese romantica e un po' all'antica, sogna di realizzare il suo desiderio più grande: essere accompagnata all'altare dal padre. Il problema è che lei quel genitore non l'ha mai conosciuto e non sa chi sia. È un segreto che sua madre ha gelosamente custodito, e che per nulla al mondo accetterebbe di rivelare. Stanca delle continue liti in famiglia per ottenere la confessione cui tanto tiene, a Manuela non resta che cercare aiuto altrove. Così bussa alla porta del vecchio casello ferroviario, dove abitano tre donne assai originali, sulle quali ha letto qualcosa in una pagina di cronaca nera: la poliziotta Vittoria, tosta e non proprio un modello di simpatia, sua madre Libera, fioraia con il pallino dell'investigazione, e la nonna Iole, eccentrica insegnante di yoga, femminista e post hippie. Sono tre donne diversissime, spesso litigiose, con il talento di mettersi nei guai ficcando il naso nelle faccende altrui. Saranno proprio loro, dopo le iniziali esitazioni, ad andare alla ricerca del misterioso padre. Le tracce, come in una caccia al tesoro di crescente suspense, le condurranno in giro per Milano e nei paesini della Brianza, a rivangare l'oscuro passato della madre di Manuela, custodito nei ricordi e nelle omertà di chi l'ha conosciuta da giovane. E a mano a mano che si avvicineranno alla soluzione del caso, si troveranno di fronte al dilemma: rivelare la scabrosa verità, oppure no?



La mia recensione
Ritroviamo il trio Iole, Libera e Vittoria e quella Milano che il calendario dice estiva ma il clima  ci fa vedere tristemente piovosa. La fioraia del Giambellino del titolo è proprio Libera che, dopo l'indagine della sposa scomparsa, si ritrova nuovamente invischiata nel giallo, quello di Manuela, futura sposa alla ricerca di un padre che la madre ha voluto cancellare dalla sua vita, e quello della morte del marito. Un bigliettino ripescato in una camicia di Saverio sembra aprire le porte ad una scomoda verità. E poi c'è Vittoria così strana...

Anche in questo secondo appuntamento il giallo è ben congegnato, cosa fondamentale in questo tipo di libro, perchè ti fa entrare piano piano nel racconto, dà i giusti indizi e ti fa fare 300 ipotesi. Snervante? Certo, ma anche tanto divertente per noi lettori!
Quello che mi piace nei libri di Rosa Teruzzi è l'atmosfera che ha saputo creare, un po' d'altri tempi ma per niente scontata. Iole, Libera e Vittoria sono tre protagoniste che non possono non incuriosire, soprattutto per i loro tre caratteri tanto diversi. Ok, diciamolo subito, Iole è la preferita di tutti, con la sua bizzarria e voglia di vivere, anche se, ammettiamolo, avercela vicino mica è cosa facile. Ma il personaggio più difficile da gestire nella storia è Vittoria, giovane e alla ricerca della verità sembra essere un po' troppo spavalda, troppo testarda. Perché creare un personaggio del genere? Ancora non lo sappiamo, ma io sono convinta che l'autrice abbia per lei un ruolo molto ma molto più complesso di quello avuto finora. 
Infine Libera, il cuore pulsante del racconto, divisa tra il giallo, il ricordo e i dubbi del cuore. Libera sembra sempre tentennare, ma come non capirla visto che è sempre tra, tra madre e figlia, tra cuoco e poliziotto, tra la voglia di buttarsi e la sicurezza del suo casello. Insomma il suo ruolo non è mica facile ma riesce comunque a destreggiarsi e a venire a capo almeno del caso di Manuela, un caso difficile e doloroso.

Ecco un ottimo secondo libro, che ti fa venir voglia di continuare la serie e che soprattutto ti lascia tanta ma tanta curiosità per quel finale (anzi quella frase finale)!

Voto


Alla prossima


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