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C'era una volta... #5


"C'era una volta...". È così che hanno inizio alcuni dei racconti più importanti della nostra vita. Quasi fossero parte di una formula magica, queste parole hanno il potere di rinnovarsi e volgersi al presente ogni volta che vengono pronunciate o lette.
Nel tentativo di regalarvi un briciolo di magia, abbiamo ideato la rubrica "C'era una volta..." per condividere gli incipit più belli e suggestivi dei libri che abbiamo letto.

Buongiorno, Lettori! Oggi vi propongo le prime pagine di un libro che ho finito pochi giorni fa. Era una lettura che mi mancava e sono contenta di averla recuperata e di potervela, in qualche modo, proporre.

Gens Arcana

Cecilia Randall

Contado di Firenze, ottobre 1477

Padre Simplicio, l'abate del monastero benedettino di San Giuliano ai Prati, strinse nella mano il rosario di legno. Non riusciva a controllare il tremito della voce, mentre sussurrava forse per l'ennesima volta l'Ave Maria. Aveva trascorso un tempo infinito al centro del cortile, a una ventina di passi dalla grande porta chiusa del refettorio. Gli faceva male la schiena, affaticata dal ventre troppo ampio per la sua bassa statura; gli facevano male anche i piedi, eppure non si allontanava, vigilando perchè nessuno dei suoi confratelli trasgredisse i suoi ordini e si avvicinasse al refettorio sigillato. Allo stesso tempo temeva ciò che poteva uscire da quella porta.
Trasalì quando uno scossone fece vibrare persino il tetto del refettorio, oltre ai muri di pietra grezza. Tremarono le imposte delle finestre serrate e gemettero i cardini della porta, come se una folata di vento rabbioso spingesse dall'interno dell'edificio.
Dal filare di ulivi alla destra della costruzione rettangolare si alzarono in volo passeri spaventati, per disperdersi poi nel cielo terso, sopra i tetti della chiesa e dei dormitori. Il frullo d'ali fu l'unico rumore a rompere il silenzio profondo caduto sul panorama assolato e tranquillo. L'agglomerato del monastero era immobile, stretto come un gregge spaurito intorno al campanile, in una distesa marrone e verde di campi arati, prati e frutteti.

Spero di aver suscitato la vostra curiosità,
fatemi sapere: avete già letto questo romanzo?



Commenti

  1. Care consorelle, questa trama mi incuriosisce proprio tanto... Che la Dea vi benedica, Anonima Strega

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