Autore: Luigi Ballerini
Editore: Il Castoro - 18 marzo 2015
Pagine: 184
Prezzo: € 15,50
Trama
Zero
sta per compiere quattordici anni. Non ha mai toccato un altro essere vivente,
non ha mai patito il freddo o il caldo, non sa che cosa sia il vento o la neve.
Zero è vissuto nel Mondo, un ambiente protetto, dove è stato educato, allenato
e addestrato a combattere attraverso droni. La sua guida da sempre è Madar, una
voce che lo premia quando raggiunge gli obiettivi, lo consola quando sente il
vuoto intorno a sé. A suo modo, Zero è felice, orgoglioso dei risultati che
ottiene, disciplinato e allo stesso tempo impaziente di capire che cosa gli
riserva il futuro. Quando un giorno il Mondo si spegne, e diventa tutto buio,
Zero pensa si tratti di una nuova grande prova. Cerca delle porte, in qualche
modo esce. Dal Mondo virtuale in cui è cresciuto entra nel mondo, quello reale,
dove nevica e fa freddo, non si comunica attraverso schermi, non c'è nulla che
lui sappia riconoscere. Inizia da qui la seconda storia di Zero che, in una
fuga sempre più pericolosa da chi l'ha cresciuto, dovrà capire la ragione della
sua esistenza e dovrà trovare un modo per vivere nel mondo reale. Un mondo
complicato dove dentro e fuori, sapori e odori, amore e ribellione esplodono.
Ma si può dimenticare come si è cresciuti?
Zero
sta per compiere quattordici anni. Non ha mai toccato un altro essere vivente,
non ha mai patito il freddo o il caldo, non sa che cosa sia il vento o la neve.
Zero è vissuto nel Mondo, un ambiente protetto, dove è stato educato, allenato
e addestrato a combattere attraverso droni. La sua guida da sempre è Madar, una
voce che lo premia quando raggiunge gli obiettivi, lo consola quando sente il
vuoto intorno a sé. A suo modo, Zero è felice, orgoglioso dei risultati che
ottiene, disciplinato e allo stesso tempo impaziente di capire che cosa gli
riserva il futuro. Quando un giorno il Mondo si spegne, e diventa tutto buio,
Zero pensa si tratti di una nuova grande prova. Cerca delle porte, in qualche
modo esce. Dal Mondo virtuale in cui è cresciuto entra nel mondo, quello reale,
dove nevica e fa freddo, non si comunica attraverso schermi, non c'è nulla che
lui sappia riconoscere. Inizia da qui la seconda storia di Zero che, in una
fuga sempre più pericolosa da chi l'ha cresciuto, dovrà capire la ragione della
sua esistenza e dovrà trovare un modo per vivere nel mondo reale. Un mondo
complicato dove dentro e fuori, sapori e odori, amore e ribellione esplodono.
Ma si può dimenticare come si è cresciuti?
Zero
sta per compiere quattordici anni. Non ha mai toccato un altro essere vivente,
non ha mai patito il freddo o il caldo, non sa che cosa sia il vento o la neve.
Zero è vissuto nel Mondo, un ambiente protetto, dove è stato educato, allenato
e addestrato a combattere attraverso droni. La sua guida da sempre è Madar, una
voce che lo premia quando raggiunge gli obiettivi, lo consola quando sente il
vuoto intorno a sé. A suo modo, Zero è felice, orgoglioso dei risultati che
ottiene, disciplinato e allo stesso tempo impaziente di capire che cosa gli
riserva il futuro. Quando un giorno il Mondo si spegne, e diventa tutto buio,
Zero pensa si tratti di una nuova grande prova. Cerca delle porte, in qualche
modo esce. Dal Mondo virtuale in cui è cresciuto entra nel mondo, quello reale,
dove nevica e fa freddo, non si comunica attraverso schermi, non c'è nulla che
lui sappia riconoscere. Inizia da qui la seconda storia di Zero che, in una
fuga sempre più pericolosa da chi l'ha cresciuto, dovrà capire la ragione della
sua esistenza e dovrà trovare un modo per vivere nel mondo reale. Un mondo
complicato dove dentro e fuori, sapori e odori, amore e ribellione esplodono.
Ma si può dimenticare come si è cresciuti?
***
Il monitor del pc, gli schermi
dello smartphone e dell'ereader sono ormai tanto familiari da trovarsi in un
continuum naturale con altri oggetti di uso comune e sono divenuti fondamentali
nella nostra quotidianità.
Senza voler demonizzare questo tipo
di tecnologia, che non realizza solo una realtà altra in cui trasformare la
nostra identità, ma che è a tutti gli effetti un'espansione dell'esperienza
possibile, Ballerini affronta una delle tematiche più dibattute: la pervasività
e la pericolosità della dimensione virtuale soprattutto per le nuove
generazioni. Immagina che un ragazzino, Zero, la cui vita è sempre stata
asettica e dominata da monitor e simulazioni, un giorno scopra il mondo e le
sensazioni, tutte più intense di quelle sperimentate in precedenza.
La narrazione parte proprio da
quest'evento, quando Zero, privato della guida di Madar, si trova per la prima
volta a fare affidamento solo su se stesso. Inizia così un dialogo interiore
con un io quasi meccanico, dalle reazioni controllate e ligio alle regole che gli
sono state insegnate. La fiducia in Madar è cieca: Zero sa che interverrà, che
correggerà gli errori di sistema mettendo a posto ogni cosa.
Eppure la voce di Madar non torna e
Zero è in una posizione di stallo: conosce le regole (come dimenticarle quando
la voce della coscienza non fa altro che ripetergliele?), ma il desiderio di
toccare gli oggetti del nuovo Mondo e di sperimentare è molto forte.
Ahia, questa lampadina scotta!
TE
L'AVEVO DETTO DI NON FIDARTI! COSA VAI A TOCCARE QUELLO CHE NON CONOSCI? SEI
COCCIUTO, PER QUESTO POI RICEVI LE PUNIZIONI. VUOI FARE TROPPO DI TESTA TUA…
A peggiorare la situazione c'è una
donna, che non fa che parlargli (ed è proibito, così come lo è che Zero la
veda) e ha persino tentato di toccarlo. Zero ne è spaventato, ma una piccola
parte vorrebbe non essere così prudente.
Zero non sa che quella donna è
Stefania, la giovane pediatra che lo ha trovato per strada e lo ha preso con sé
e che ora, insieme al marito Luca, sta cercando di capire chi sia e da dove
venga.
I personaggi di Stefania e Luca si
inseriscono nella narrazione con un uso della prima persona che ho trovato
molto più adatto a Zero. Lo stile semplice e discorsivo si addice alla voce di
un ragazzino che si trova ad affrontare una situazione del tutto nuova e
traumatica. Meno appropriata mi è apparsa la frammentarietà del racconto di
Stefania: sebbene l'intenzione sia restituire il pensiero nelle caratteristica
del flusso di coscienza, l'ho percepita come una nota stonata, in disaccordo
con l'età e il ruolo del personaggio.
Corro ad aprire la portiera.
Torno.
Lo sollevo.
Quanto
pesa! Deve essere sui tredici anni, ha già un accenno di baffetti e buoni muscoli.
Passasse qualcuno ad aiutarmi… ma chi vuoi che vada in giro in una sera come
questa?
Finalmente
ci siamo.
Chiudo
la portiera.
Riscaldamento
al massimo. Copro il ragazzo con il mio cappotto.
Non ho apprezzato, inoltre, la
rapidità dello svolgimento e della conclusione: l'impressione è che gli eventi
precipitino, condensandosi in poche pagine senza riuscire a realizzare appieno
il potenziale del romanzo.
Io sono Zero è un libro destinato principalmente ai ragazzi
delle scuole medie inferiori ed è pertanto accettabile che l'intreccio tenda
alla semplicità, privilegiando il messaggio e le emozioni. Ciononostante penso
che il romanzo risulti troppo debole proprio negli aspetti che rendono
particolare la storia, come la rivelazione di un'organizzazione segreta e le
scene d'azione che certamente potrebbero essere più coinvolgenti e intriganti
per i giovani lettori.
Nel complesso Io sono Zero è una lettura
piacevole ma, poiché mi aspettavo di più, ritengo che molto del potenziale
dell'idea di Ballerini sia stato sprecato.
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