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Recensione: "Gli istanti si spezzano a metà" di Antonio Riccardo Petrella


Titolo: Gli istanti si spezzano a metà
Autore: Antonio Riccardo Petrella
Anno pubblicazione: 2014
Formato: ebook (epub, mobi, ecc.) e cartaceo
Pagine: 249
Prezzo: 0,99 euro (ebook) e 9,29 euro (cartaceo)

Trama: Carla è una bambina di otto anni che vive in un piccolo paese vicino a Torino con i suoi genitori e la sorella più piccola con cui non va d’accordo. In un caldo pomeriggio invernale un evento scuoterà la sua infanzia e improvvisamente si troverà a custodire un orribile segreto che cambierà il corso della sua vita. Gli anni passano e all’università Carla incontra il giovane giornalista Paolo, che le racconta di strane vicende che sono accadute in una piazza storicamente maledetta a Torino, e che s’incroceranno incredibilmente con il suo passato. Indagando sul mistero racchiuso in quella piazza emergeranno inquietanti parallelismi con la propria vita, misteriose leggende, storie dimenticate, terribili segreti, pericolose bugie, lati oscuri e nascosti di Torino. In questa ricerca Carla avrà anche la possibilità di liberarsi dal suo senso di colpa e di sotterrare quel suo orribile segreto, fin quando…

Estratto:

"Oggi è il giorno del trasloco, come segnala quella croce sul calendario. Oggi cambio casa, cambio quartiere, cambio modo di essere, cambio vita.
Mia nonna mi diceva sempre che a trentacinque anni una donna trae sempre delle prime conclusioni sulla propria vita. Sono conclusioni parziali, nulla di definitivo, è come se facesse il primo giro di boa. Si può ritrovare seduta su una poltrona, con lo sguardo fisso nel vuoto, e cominciare a rimuginare su tutto quello che le è successo fino a quell’istante. Oppure si può ritrovare come me, su una soffitta un po’ buia e un po’ illuminata, a rovistare tra i ricordi polverosi.
Mia nonna mi diceva anche che nella vita di una donna accadono tante cose, ma gli avvenimenti importanti si possono contare sulle dita di una mano. In questo si sbagliava, io ne ho troppi, e non ci starebbero mai in una mano sola. Eppure ce n’è uno che oscura tutti gli altri, che li rende quasi insignificanti. È apparso pochi istanti fa, mentre toglievo quel velo invecchiato che avvolgeva la mia scrivania da bambina. Ho cercato di racchiuderlo dentro uno dei suoi cassetti per anni, ma è stato tutto inutile. È riapparso dal nulla, immobile, che aspettava impazientemente l’ora della verità. Ho sempre tentato di nasconderlo, ma non ci sono mai riuscita. Ho provato a ignorarlo, a dimenticarlo, a far finta che non fosse mai accaduto. Niente. Lui è sempre lì, che rende la mia vita insopportabile, che infanga continuamente tutto il mio passato. 
Ho rimesso il velo sulla scrivania e sono fuggita dalla soffitta, pronta a imbattermi contro la tempesta dei ricordi.
Ora sono qui, come una trentacinquenne seduta sul suo divano, che però non pensa alla sua vita, ma solo a quel terribile e immutato segreto, che mi porto da quando sognavo di diventare una regista."


Recensione:

Anche questo libro, come gli istanti di cui parla, può essere diviso in due: la prima parte narra dell’infanzia della protagonista, Carla, e del rapporto tra lei e la sua famiglia, in particolare tra lei e la sorella Beatrice.

Carla prova risentimento nei confronti della sorella, perché sente che i genitori le preferiscano la sorella e questo la porta a trattarla peggio di quanto lei si meriti.

L’infanzia di Carla termina nel momento in cui prende una scelta che segnerà la sua vita e quella della sua intera famiglia, una scelta infantile, non ragionata. Un segreto che peserà sulla sua vita, un errore al quale cercherà di rimediare con tutte le sue forze.

La caratterizzazione di Carla è particolarmente approfondita: si sente trattata ingiustamente male dai genitori, che invece perdonano tutto alla sua sorella minore; rifiuta Beatrice a causa del comportamento dei genitori, che tra l’altro le danno responsabilità non sue, che non fanno altro che allontanare le due sorelle, rendendo Betrice triste e riempiendo il cuore di Carla di risentimento.

Dopo aver preso questa scelta dalle conseguenza terribili, Carla si chiuderà in se stessa e abbandonerà la sua più grande passione: girare video.

Un altro personaggio importante per Carla, ancora più dei genitori, è la nonna paterna, che per lei è una sorta di confidente, le dà consigli, le fa da madre e da amica e la sprona a essere libera e a seguire i suoi sogni.

La scelta di Carla determina l’istante in cui la sua vita si spezza a metà, e la seconda parte del libro mostra una famiglia diversa, senza Beatrice Carla diventa più importante per i genitori (almeno ai suoi occhi c’è una grande differenza). 

Cominciano quindi le indagini di Carla e del suo ragazzo, che si interessano di alcune sparizioni ricorrenti nella parte di Torino che è considerata magica, nera e pericolosa.

I due seguiranno una pista pericolosa e troveranno risposte inaspettate.

La trama e la caratterizzazione dei personaggi sono i punti di forza di questo libro dai numerosi colpi di scena.

Mi è piaciuta la crescita psicologica di Carla, che all’inizio consideravo una bambina molto stupida (detta con sincerità), ma che poi non mi sono più sentita di giudicare. È stata una bambina inghiottita da un evento più grande di lei, che ha fatto una scelta egoista, sbagliata, dovuta al risentimento che provava per una sorellina che invece faceva il possibile per farsi accettare, senza riuscirci.

Non posso dire che la spiegazione finale fosse così imprevedibile, né che le indagini della polizia non avrebbero potuto arrivarci anni prima, ma il libro mi è piaciuto e le scelte dei protagonisti sono state interessanti e tutt’altro che scontate.

L’ambientazione è un altro dei fattori positivi del libro. Premetto che io non sono mai stata a Torino, ma leggendo il libro mi è sembrato di essere lì. 

Qualche dettaglio storico avrebbe potuto essere reso in modo migliore, di certo (esempio: lo zaino a scuola si è cominciato a usare nei tardi anni ottanta), ma la storia nel complesso è ben gestita e il libro cattura e mantiene la curiosità, dando un buon ritmo alla lettura.



In conclusione, consiglio il libro agli amanti dei gialli introspettivi, e rinnovo i complimenti all'autore.




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