Recensione : "Via Verdi 1" di Marco Di Pinto

11/09/2018



Titolo: Via Verdi 1
Autore: Marco Di Pinto
Edizioni: Les Flaneurs Edizioni
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 250
Formato: Cartaceo
Prezzo: 15€



Sinossi:

Cosa hanno in comune uno scrittore, un ortopedico, una faccendiera, una segretaria, un responsabile commerciale, un notaio, un impiegato delle Poste e un ereditiere? 

Lo scopriranno, forse, durante la convivenza forzata nel condominio di via Verdi 1, dove si ritrovano improvvisamente senza sapere né come, né quando e, soprattutto, perché ci sono arrivati. A guidarli in questa scoperta ci penseranno un oscuro amministratore e un giovane segretario dalla misteriosa identità.


Recensione:
Un condominio e i suoi inquilini, ognuno con una sua storia, più o meno torbida, più o meno ordinaria. Queste le premesse con cui si apre Via Verdi 1, di Marco Di Pinto, un romanzo dalle tinte forti, al limite dell'inquietante. Si, perchè a dispetto della sensazione di familiarità che ci trasmette un semplice palazzo, la dimensione spazio-temporale in cui si trovano questi strambi personaggi e i loro peccati, che man mano scopriremo, ci metteranno di fronte a quelacosa di molto più misterioso e terrificante. A partire dalla figura di Harry, il segretario dell'Amministratore, sempre elegante nel suo completo, se tralasciamo il fatto che si tratta di un bambino... per finire con l'atmosfera surreale, soffocante, nella quale i condomini sono costretti a vivere, senza sapere da quanto sono arrivati in Via Verdi 1, nè perchè. 
Via Verdi 1 è un viaggio interiore, di espiazione e conseguente punizione dei peccati commessi, ai quali non si può sfuggire, nemmeno se sei raccomandato dal Podestà in persona, nemmeno se possiedi tutti i soldi del mondo. Il male torna indietro, è inutile credere di averla fatta franca...

"...Tutto ritorna. Le nostre azioni, quelle che
compiamo nelle squallide, misere esistenze che ci hanno cucito addosso, sono implacabili boomerang. Fanno i loro giri, colpiscono, feriscono, qualche volta uccidono, ma alla fine è da noi che ritornano..." 





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