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C’è post@ per noi... #466

Cari Lettori, bentrovati!
Il consueto appuntamento della domenica accoglie romanzi e saggi che affrontano tematiche diverse: come sempre, ce n’è per tutti i gusti e le esigenze. Buona scoperta!






I rifugi della mente di Christian Montanaro



«La vita dà e toglie tanto e non sempre ciò è giusto.
Solo chi conosce veramente l’agonia apprezza poi la felicità.
Solo chi conosce veramente il dolore impara dopo l’importanza
di avere i giusti anticorpi per fronteggiarlo e superarlo»

Titolo: I rifugi della mente
Autore: Christian Montanaro
Editore: Les Flâneurs Edizioni - 22 dicembre 2021
Pagine: 274
Prezzo: € 17,00

Trama
Cambiare la propria vita secondo i propri sogni e le proprie aspettative, lontano da ogni negatività per raggiungere la felicità eterna. È questo che il famoso psichiatra Frank Perry promette ai suoi clienti attraverso il progetto Omnilife, prodotto di punta della sua Psychologies Corporation, creando degli invitanti rifugi per menti e cuori affranti dal dolore. Come quello di Daniela Bonetti, studentessa barese alle prese con un peso troppo grosso da affrontare per la sua giovane età. Se da un lato il progetto raccoglie consensi, dall’altro c’è chi invece sospetta ci sia qualcosa di losco dietro e inizia pertanto a indagare sul conto del professor Perry e sulla sua misteriosa organizzazione. Qual è, infatti, il vero prezzo della felicità?

Christian Montanaro è avvocato, giornalista pubblicista, scrittore e regista cinematografico. Esordisce nel 2012 con Campioni a chi? (Società Editrice Dante Alighieri di Roma), che è stato in due diverse settimane del 2012 il secondo libro elettronico più venduto in Italia sul circuito ultimabooks.it. Nel 2013 ha vinto il terzo premio, per la sezione cinema, al concorso “Avvocato & Scrittore 2013” indetto dall’Ordine degli Avvocati di Bari e dalla Apulia Film Commission. Nel 2014 ha pubblicato il romanzo Bestseller - l’incubo riNcorrente (Mario Adda Editore), che ha ricevuto la menzione d’onore per la narrativa edita al concorso letterario nazionale “Bari città aperta”. Nel 2017 ha pubblicato il racconto L’allenatrice (Mario Adda Editore). Ha scritto anche i cortometraggi Occhi negli Occhi, L’animattore e Il giorno del giudizio. Attualmente per il Giornale di Puglia cura la rubrica “L’angolo dello scrittore”.

Discarika di Stefano Labbia



Titolo: Discarika
Autore: Stefano Labbia
Editore: autopubblicato - 28 aprile 2021
Pagine: 151
Prezzo: € 20,80

Trama
Napoli. Due amici (entrambi attori di origine partenopea) che condividono casa, si ritrovano, a causa di una serie di fortuite coincidenze, nello spiazzo sottostante lo stabile dove abitano, trovando una discarica a cielo aperto con tanto di vecchio divano a due posti.
Costretti a stazionare in quel luogo malsano, i due si lasciano andare a confidenze e personali visioni della vita, in un turbinio di emozioni, risate, eventi inattesi e vicini di casa che irrompono in scena, causando situazioni al limite dell'impossibile e divertenti battibecchi...

Magia e poesia. Mistero di maghi poeti e di grandi poeti maghi di Carlo Lapucci

I poeti più antichi partecipavano alla magia perché tra le due cose non c'era poi molta distanza: secondo la visione del tempo il potere della parola si dispiegava nell’espressione poetica che agiva sull'animo dei viventi, come nell'ordine delle cose inanimate che ne sentivano l’influsso che agiva perfino sulla vita minerale. Il verso modulato con la musica comandava il mondo se il vate era veramente signore del canto e della poesia: Orfeo e Merlino, come Dioniso ammansivano le fiere, muovevano le rupi, trascinavano nella danza gli animali e le piante al suono della cetra.
Si pensa che musica e parola siano nate unite e così siano vissute a lungo legate in un nodo magico piegando il cuore umano, lo spirito animale e perfino le forze tremende dell’Oltretomba.

Titolo
Magia e poesia. Mistero di maghi poeti e di grandi poeti maghi
Autore: Carlo Lapucci
Editore: graphe.it - 26 gennaio 2022
Pagine: 204
Prezzo: € 15,90

Carlo Lapucci, con l’attenzione antropologica che lo contraddistingue, ci conduce nel mondo dei maghi poeti (da Medea alle Sibille, da san Cipriano a Nicholas Flamel, senza dimenticare Nostradamus e Cagliostro) e dei grandi poeti maghi (Virgilio e Dante in primis) e si sofferma anche su quelle formule che spesso ripetiamo a memoria (come, per esempio, Ambarabà ciccì coccò) per farci scoprire la bellezza insita nei grovigli di parole, suoni e versi.
Il saggio di Lapucci introduce nel mondo della poesia e della magia e, inevitabilmente, nel potere evocativo e creativo del linguaggio, partendo dai primi maghi, filosofi e sapienti, fino agli alchimisti e alle summe creative di Dante Alighieri. Un libro che è anche un magico panegirico sulla bellezza del linguaggio e della parola.

Carlo Lapucci vive a Firenze, dove ha insegnato per molti anni. I suoi interessi si muovono nel campo della letteratura, della linguistica e delle tradizioni popolari, incentrati sull’individuazione delle radici profonde della cultura italiana. Con Graphe.it edizioni ha pubblicato: La Vecchia dei camini. Vita pubblica e segreta della Befana (2018), L'arte di fare il cattivo. Ovvero origine, epifanie e metamorfosi dell’Orco (2019) e Gesù bambino nasce. Poesia popolare del Natale (2019).

Gli Ussari Alati di Daniele Cellamare

«Gli Ussari sono i più bei cavalieri d’Europa grazie ai loro cavalli, magnifici e forti e grazie alle loro sontuose vesti… lanciavano i loro cavalli al galoppo al fine di distruggere tutto davanti a loro»

TitoloGli Ussari Alati
Autore: Daniele Cellamare
Editore: Les Flâneurs Edizioni - 24 gennaio 2022
Pagine: 346
Prezzo: € 17,00

Trama
Dopo aver organizzato una potente armata di duecentomila uomini, i turchi avanzano nel cuore dell’Europa con l’intento di conquistare prima la capitale del Sacro Romano Impero e subito dopo la Città Eterna. Anche se Papa Innocenzo XI mette a disposizione ingenti quantità di denaro per contrastare l’avanzata ottomana nel cuore della Cristianità, solo l’instancabile opera del frate cappuccino Marco d’Aviano permette di creare una complessa e difficile alleanza militare tra i sovrani e i principi cattolici – nonostante l’atteggiamento ostile di Luigi XIV – e di scongiurare il pericolo di una conquista turca dell’intero continente. Durante l’assedio i turchi commettono violenze inaudite, dalla cattura di bambini e uomini da inviare come schiavi a Costantinopoli sino alle violenze sulle donne che dovranno successivamente entrare a far parte dell’harem personale del Gran Sultano. Soltanto gli Ussari Alati, una potente unità polacca di cavalleria pesante, riuscirà a rompere l’assedio di Vienna e a mettere in fuga l’esercito turco dopo una drammatica battaglia finale e nonostante la forte inferiorità numerica.

Daniele Cellamare (1952) è stato docente presso la facoltà di Scienze Politiche della Sapienza di Roma e presso il Centro Alti Studi per la Difesa. È stato direttore dell’Istituto Studi Ricerche e Informazioni della Difesa. Ha collaborato con emittenti televisive nazionali e con diverse testate nazionali e straniere. Attualmente è consulente per le attività culturali dell’Agenzia Generale Treccani di Roma ed è responsabile del gruppo di analisti “Doctis Ardua” per la stesura di saggi di carattere geopolitico. Appassionato di studi sulla Storia Militare, ha pubblicato due romanzi storici: La Fortezza di Dio e La Carica di Balaklava.

Esuli due volte dalle proprie case, dalla propria patria di Rosanna Turcinovich

TitoloEsuli due volte dalle proprie case, dalla propria patria
Autore: Rosanna Turcinovich
Editore: Oltre edizioni - 27 gennaio 2022
Pagine: 286
Prezzo: € 18,00

I confini disegnati alla fine della Seconda guerra mondiale in Europa e la conseguente nuova geografia politica delle regioni dell'Adriatico orientale, provocarono una ripresa delle emigrazioni economiche che si intrecciavano, talvolta in modo indissolubile, con gli espatri legali e clandestini di popolazione che si sentiva minacciata dal punto di vista ideologico e/o nazionale. L’esodo della popolazione italiana dall'Istria, da Fiume e dalla Dalmazia è stata la reazione più diretta al radicale cambiamento di regime sociale e politico imposto alle proprie condizioni di vita dal comunismo jugoslavo.
Non si dispone di dati effettivi su tutte le località, ma alcune rilevazioni permettono di comprendere quanto accaduto nei maggiori centri regionali e in particolare ha colpito la componente nazionale italiana che, fino al 1945, aveva detenuto l’egemonia culturale ed economica. Tra il 1943 e il 1944 sfollò più della metà della popolazione di Zara; nel triennio 1945-1948 il 64% di Fiume, nel biennio 1946-1947 il 63% di Pola; tra il 1947 e il 1949 il 51% della popolazione istriana e nel periodo 1953-1955 il 50% dei residenti nella Zona B del Territorio libero di Trieste.
Per molto tempo sono prevalse tesi semplificanti per spiegare la natura e l'origine dell’esodo: secondo la storiografia politica jugoslava è stato un fenomeno artificiale, dettato da motivi economici e sostenuto dal governo italiano per motivi ideologici in nome dell'anticomunismo; secondo le associazioni degli esuli, è stato un piano preordinato contro la componente italiana riducendola a minoranza allineata al regime politico.

Esuli due volte di Rosanna Turcinovich ci fa conoscere da vicino gli esuli che dopo essere costretti a lasciare le proprie terre, successivamente si sono trovati costretti a lasciare l’Italia, mantenendo però negli Stati in cui sono stati inviati dall’agenzia intergovernativa International Refugee Organization (IRO), con lo scopo di soccorrere i cittadini europei residenti nei territori devastati dalla Seconda guerra mondiale, profughi tedeschi espulsi dai loro paesi di origine e i rifugiati politici provenienti da territori contesi oppure sotto il controllo sovietico.
La grande occasione è stato il raduno mondiale dei profughi giuliano-dalmati, tenutosi alle cascate del Niagara nel 2000 e poi seguito per oltre vent’anni attraverso un reportage di alto giornalismo che restituisce le storie, i ricordi, le ferite, ma anche quel senso di solidarietà tra persone che ritrovano, nell’altro esule dalla propria terra, il calore della casa che ha dovuto abbandonare.

Rosanna Turcinovich Giuricin, giornalista, nata a Rovigno nel 1957. Si è formata al quotidiano “La Voce del Popolo” di Fiume dove ha lavorato fino al 1992 come responsabile delle pagine culturali. Trasferitasi a Trieste ha collaborato con "Trieste Oggi"," Il Meridiano", "il Piccolo-Istria Amica", "Telequattro" e "TeleCapodistria". Dal 2002 al 2014 ha lavorato per il Centro di Documentazione Multimediale della Cultura Giuliana Istriana Fiumana e Dalmata di Trieste come responsabile dell'Ufficio stampa ed eventi; è ideatrice de "La Bancarella", "Salone del Libro". E’ direttrice del mensile “La Voce di Fiume” dell’Associazione Fiumani Italiani nel Mondo-Libero Comune di Fiume in Esilio. Ha fatto parte dell’associazione Giuliani nel Mondo dal 2008 al 2020. Nel 2006 ha ripreso il suo lavoro al quotidiano “La Voce del Popolo”, in qualità di corrispondente dall’FVG. È stata recentemente insignita del Premio "Fulvio Tomizza" 2021 con la seguente motivazione: “Per aver efficacemente operato su tematiche di confine, esuli e rimasti, nell'ambito di una cultura del territorio”.

Un olocausto italiano. Voci di soldati italiani dai lager. A cura di Paolo Paganetto


TitoloUn olocausto italiano. Voci di soldati italiani dai lager
Autori Vari
Editore: Oltre edizioni - 27 gennaio 2022
Pagine: 352
Prezzo: € 19,00

Dalle nebbie del passato è rispuntata una straordinaria testimonianza corale sulla tragedia dei nostri soldati tradotti in Germania dopo l’armistizio dell’8 settembre. Ufficiali e soldati, di qualunque orientamento politico e religioso, che hanno avuto il coraggio di rifiutare l’arruolamento nella Repubblica di Salò per non tradire la Patria, sono stati inviati come pecore da macello nei lager e nei campi di lavoro sparsi in tutta l’Europa sotto il giogo nazista. Mauthausen, Dora, Krankenhaus, Dachau sono solo alcune delle tristi mete che questi coraggiosi patrioti hanno raggiunto, sperimentato e sofferto. Tra loro nomi che diverranno famosi come Guareschi, Rebora, Carpi, Lazzati, Novaro, Novello, Moretti, Rosoni insieme ad altri meno noti, ma altrettanto significativi nella loro testimonianza di sopravvissuti.
Questo libro apre uno squarcio su una tragedia rimasta per troppo tempo ai margini della riflessione sul nazifascismo durante le consuete ricorrenze nel giorno della memoria, assorbito quasi completamente dalla commemorazione della shoah ebraica, dimenticando che c’è stato anche un olocausto italiano, che questi soldati hanno direttamente vissuto e trascritto subito dopo la fine della guerra, perché venga tramandato alle generazioni successive. Il libro è composto dalla narrazione del vissuto dei singoli, espresso sia in prosa che in poesia, dentro l’inferno dei lager. Molte di queste testimonianze sono corredate da disegni fatti dagli stessi artisti mentre erano ancora internati nei campi di sterminio e da riflessioni postume sul senso di questo dramma collettivo, ma sempre redatti nell’immediata vicinanza temporale agli eventi raccontati.





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