Recensione: "LA STAGIONE DEL RITORNO" di Angela Di Bartolo

11/07/2016

Titolo: La stagione del ritorno
Autore: Angela Di Bartolo
Editore: Runa Editrice
Pagine: 700
Prezzo: € 19,90 (cartaceo) € 5,99 (ebook)

TRAMA
Nelle Terre d'Oriente si verificano strani delitti. Diffidenza e sospetto si spargono come un veleno, dopo secoli di pace si torna a parlare di guerra. Pochi sanno che è un altro, il nemico: un'ombra maligna che penetra le menti degli uomini, che fa leva sul loro orgoglio per asservirli, per spingere i popoli a uno scontro totale. E la guerra esploderà, feroce fino alla barbarie, coinvolgendo tutte le Terre d'Oriente. Sarà un cammino sull'orlo dell'abisso, un arduo viaggio per luoghi remoti ma anche all'interno di sé, a confronto coi propri demoni in una lotta dall'esito mai scontato. È la storia di una discesa all'inferno e di una faticosa risalita, in un difficile percorso di maturazione di individui e popoli verso un nuovo equilibrio. Universo fantastico e realistico insieme, in un mondo dai tratti rinascimentali e mediterranei dove re e contadini, servitori e maghi si muovono tra intrighi di corte e incantesimi, creature del male e battaglie, eroismo e tradimento. Un fantasy non convenzionale rivolto a lettori che amino immergersi in mondi complessi, lettori in cerca non solo di evasione, ma anche di stimoli di riflessione sui grandi temi dell'esistenza umana.

LA MIA OPINIONE

La stagione del ritorno è un romanzo che mi ha incuriosita sin da quando ne ho letto la trama. Sapevo che avrei voluto leggerlo e che in qualche modo fosse un romanzo per me, pur non essendo una grandissima appassionata di fantasy di stampo classico.

Ad affascinarmi da subito è stata la premessa del romanzo, che ci viene presentato da Bellfil Oròfil, un viaggiatore, come traduzione di un manoscritto in lingua Esteril, quella delle Terre d'Oriente, da lui ritrovato nel corso di uno dei suoi viaggi.
La storia vera e propria, infatti, è ambientata proprio nelle Terre d'Oriente molti anni prima rispetto al ritrovamento del manoscritto. Le Terre d'Oriente erano state un luogo fiorente per la cultura ed il commercio e la pace, ma, come racconta l'anonimo autore del manoscritto, negli ultimi anni le rivalità tra le città sono cresciute sempre di più, re e reggenti sono arrivati spesso ai ferri corti, accusandosi l'uno con l'altro di attacchi e scorrettezze che portano sempre più scompiglio nelle varie città.
Ma il male che pian piano sta avvolgendo le Terre d'Oriente come un'ombra è un male antico e potente, Wormor, che arriva agli uomini attraverso la natura e li stringe in una morsa d'odio e ostilità. Sullo sfondo delle guerre tra i popoli delle Terre d'Oriente, che in un terribile tutti contro tutti si affrontano senza pietà, soltanto chi ha il cuore puro come Glirien Hairisen, erede di Eliandar, può affrontare il difficile percorso per liberare l'umanità dal male di Wormor, un percorso difficile ed estenuante, quanto inevitabile.

Di chiarissima ispirazione tolkeniana, La stagione del ritorno è un romanzo in cui si intrecciano diverse e ricchissime storyline e molti personaggi, tanti tasselli che compongono un puzzle complesso quanto colorato e tridimensionale
La storia ci mette qualche capitolo ad ingranare ed inizialmente è difficile tener conto dei personaggi e dei luoghi, ma poi inizia a scorrere più fluidamente, entrando nel pieno della vicenda.
All'ambientazione e alle sue descrizioni è dedicato grande spazio, così come alla presentazione e allo sviluppo dei personaggi. L'autrice ha saputo costruire un mondo curato sin nei minimi dettagli e sono molto apprezzabili la cura  l'autrice ha usato in questa sua opera prima. 
Sulla scia dell'eterna lotta tra il bene e il male, che si concretizza in questa terribile guerra tra i popoli ,che nutre Wormor e accresce il suo potere, la speranza è racchiusa in Selenit, un antico manufatto elfico che incarna il valore della pace che, alla luce di quanto accade, sembra quasi essere stato dimenticato. 
La guerra, il viaggio, la speranza, l'amore: temi di grande spessore che sono intrecciati con sapienza dall'autrice e che riguardano in qualche modo tutti i personaggi che compaiono sul grande palcoscenico di questa storia.

La stagione del ritorno è un romanzo avvincente, mai banale, che si costruisce intorno a luoghi e personaggi molto affascinanti, ma sia per la mole di pagine che per i diversi temi trattati, non lo consiglierei a chi si approccia al genere per la prima volta. I lettori appassionati del genere, invece, troveranno un omaggio a Tolkien ma anche una rivisitazione ben studiata ed appassionata dei temi trattati dal Maestro. 
Un romanzo per chi ha bisogno ancora di storie così, che dietro l'avventura e mondi lontani e immaginari celano temi ed emozioni universali.









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