Recensione: Ciò che resta del silenzio di Alessio Fabbri

10/28/2016

Titolo: Ciò che resta del silenzio

Autore: Alessio Fabbri

Editore: Youcanprint

Pagine: 40

Prezzo: € 8,00

ISBN 978-88-926-1302-7

Sinossi: Marradi, 5 giugno 1944. L'anziano Domenico Fabbri, detto Mengone, e la figlia Maria vivono in una palazzina lungo via Roma, a Marradi. L'inquietante sorvolare degli aeroplani nei cieli del paesino è il preludio di ciò che rimarrà nella storia come il primo dei bombardamenti subiti dal paesino toscano nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Fra gesti quotidiani e ricordi di una vita, si sviluppano rapporti famigliari, pensieri spontanei ed emozioni dimenticate.


Recensione:

Quasi sicuramente rileggerò Ciò che resta del silenzio. Un libro autopubblicato, ben scritto ed emotivamente coinvolgente che narra alcuni eventi significativi della vita del protagonista: Domenico, che è anche la voce narrante del breve romanzo. 

In poco meno di quaranta pagine, l'autore ha raccontato varie tappe significative della vita di Domenico. Dal suo arrivo con la sua famiglia nel paese che rimarrà poi la sua casa, Marradi, all'inizio del secolo scorso; al suo incontro con la moglie; dalle sue scelte a volte rimpiante alla sua vita da anziano al momento in cui è ambientato il presente del racconto, durante la grande guerra.

Devo dire che quando ho visto quanto breve fosse questo romanzo, non credevo che avrei avuto la possibilità di conoscerne così bene i protagonisti, ai quali mi sono affezionata. L'autore ha uno stile coinvolgente e ricercato ed è in grado di raccontare i personaggi in un modo che mi ha fatto sentire di comprenderli meglio di quanto avrei creduto. La famiglia è di certo il tema centrale del libro: il protagonista nel corso delle pagine passa dal giovane ragazzo spensierato, all'uomo che deve dire addio ai suoi genitori al momento della loro morte, al marito e infine al vecchio padre accudito dalla figlia. 

I personaggi sono caratterizzati in modo umano e credibile, infatti come spesso capita nella vita di tutti noi, anche Domenico a volte si ritrova a pensare che alcune sue scelte siano state sbagliate, pentendosene durante le sue riflessioni da anziano. 
L'ambientazione è la campagna e il libro racconta anche del rapporto spesso difficile tra essa e i contadini, ma non solo di questo: parla d'amore, di famiglia, di guerra, di sentimenti, di responsabilità. 


Come si sarà capito dalla recensione, questo libro mi è piaciuto molto. Non ho voluto raccontarvi i dettagli della trama, perché credo che sia meglio scoprirli leggendo, visto che sono davvero poche pagine.

Consiglio questo libro a chi vuole leggere qualcosa di non troppo impegnativo in termini di tempo e ama le storie umane e profonde, perché sicuramente questo è un libro breve, ma mi è rimasto in mente e mi ha fatto riflettere.









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